Infiammazione Cervicale: Come Riconoscerla

Cervicale Infiammazione e Sintomi

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INTRODUZIONE

Il Dolore Cervicale, o Cervicalgia, rappresenta uno dei disturbi muscolo-scheletrici più diffusi nella popolazione occidentale. Molto spesso nella pratica clinica è necessario gestire soggetti che lamentano dolore al collo con le classiche espressioni comuni “Soffro di Cervicale” o “Ho la Cervicale”.
PILLOLA
Nella medicina tradizionale non esiste alcun disturbo ufficialmente riconosciuto con il termine “Cervicale”, quindi l’espressione spesso usata di “soffro di cervicale”, in realtà è priva di senso.
Ma allora di cosa stiamo parlando quando diciamo di “Soffrire di Cervicale? Solitamente ci riferiamo ad una comune infiammazione cervicale. Ma lo scoprirai meglio leggendo l’articolo che abbiamo realizzato per te. Vediamolo insieme, a partire da un breve cenno alla struttura anatomica del tratto cervicale della colonna vertebrale.

CERVICALE CONOSCI LA SUA ANATOMIA?

La colonna vertebrale risulta composta da un totale di 33-34 vertebre e si suddivide in cinque distretti:
  • Cervicale
  • Dorsale
  • Lombare
  • Sacrale
  • Coccigeo
 
CERVICALE CONOSCI LA SUA ANATOMIA
Il distretto cervicale è formato da 7 vertebre, divise, in base ad alcune caratteristiche anatomiche in:
  • Rachide cervicale superiore (vertebre C1 – C2)
  • Rachide cervicale inferiore (vertebre da C3 a C7)
 
La prima vertebra cervicale è definita “atlante” in quanto, così come il personaggio della mitologia sosteneva il peso del mondo sulle spalle, allo stesso modo essa sostiene il peso del cranio; la seconda vertebra cervicale è detta “epistrofeo”.
L’articolazione cervicale tra atlante ed epistrofeo,nominata articolazione atlo-epistrofeica, è responsabile soprattutto del movimento di rotazione assiale del capo (circa 45°). L’articolazione cervicale tra l’occipite e l’atlante, detta articolazione C0-C1 o atlo-occipitale, risulta, invece, responsabile soprattutto della flessione anteriore e dell’estensione del capo.
Il rachide cervicale inferiore (da C3 a C7) permette, invece, vari gradi di flessione ed estensione.
I range fisiologici di movimento del rachide cervicale sono:
  • Flessione anteriore: 80°- 90°
  • Estensione: 70°
  • Flessione laterale: 20° – 45°
  • Rotazione assiale: 70°- 90°     
I principali muscoli agenti sul tratto cervicale della colonna vertebrale possono essere divisi in:
  • Anteriori: SCOM (Streno-Clei-Mastoideo), Scaleni, Platisma, Muscolo ioidei, flessori profondi del collo (lungo del capo e lungo del collo)
  • Posteriori: trapezio, elevatore della scapola, paraverterali e sub occipitali. 

INFIAMMAZIONE CERVICALE COSA SI INTENDE?

La cervicalgia, o dolore cervicale, è il termine tecnico utilizzato per indicare un generico dolore alla zona posteriore del collo in corrispondenza del tratto cervicale della colonna vertebrale il quale si estende dalla prima vertebra cervicale (nota come “atlante”) all’ultima vertebra C7 (chiamata “prominente” in quanto più sporgente). La cervicalgia, o dolore cervicale tale disturbo può essere molto invalidante per il soggetto che ne soffre, tale da interferire con l’esecuzione delle comuni attività di vita quotidiana. Il dolore al collo che lo caratterizza di solito risulta bilaterale sulla regione sotto-occipitale e può estendersi al di sopra delle spalle sui muscoli trapezi, fino alle braccia ed alle mani.
Presentare segni di infiammazione cervicale ed avere, quindi, una “cervicale infiammata” (come si usa dire), significa essere nella fase acuta iniziale di dolore cervicale: questa fase si caratterizza per l’elevata intensità dei sintomi e la loro facile irritabilità e solitamente non dovrebbe durare oltre i 10 – 15 giorni.

CERVICALE INFIAMMATA CHI NE PUÒ SOFFRIRE?

Qualsiasi persona può soffrire di “ dolore cervicale”. E’ stato stimato come circa il 50% della popolazione mondiale abbia sofferto almeno una volta nella vita di un episodio di cervicalgia o di infiammazione cervicale.
Studi epidemiologici hanno evidenziato:        
  • maggiore incidenza di tale disturbo negli adulti con età compresa tra i 40 e i 60 anni
  • prevalenza per il sesso femminile, con le donne, quindi, maggiormente a rischio probabilmente a causa di fattori ormonali.
Sembrerebbe, inoltre, che la cervicalgia o l’infiammazione cervicale colpiscono maggiormente i soggetti residenti in città, rispetto a quelli che vivono in zone agricole: questo, forse, per fattori ambientali ed atmosferici.

INFIAMMAZIONE CERVICALE QUALI SONO LE CAUSE PRINCIPALI?

Un’infiammazione o dolore cervicale possono essere causati da vari fattori come:
  • Stress
  • Ansia
  • Scarso esercizio fisico
  • Utilizzo eccessivo e non adeguato di dispositivi elettronici (come smartphone e tablet)
  • Fattori ambientali come umidità o freddo
  • Disordini posturali
  • Condizioni lavorative (ad esempio una postazione di lavoro troppo bassa rispetto alla propria altezza che costringe a tenere il capo in flessione oppure una seduta non comoda la quale dovrebbe essere sostituita da una seduta ergonomica)
  • Eventi traumatici (esempio derivati da colpo di frusta oppure da infortuni durante l’attività sportiva).
  • Condizioni del letto (ad esempio il materasso ed il cuscino non devono essere eccessivamente morbidi e si dovrebbero usare cuscini sagomati od ortopedici e materassi che mantengano un adeguato allineamento fisiologico dell’intera colonna vertebrale)
  • Tabagismo (sia il fumo attivo che passivo sembrerebbe essere connesso ad un aumentato rischio di infiammazione del distretto cervicale per lo stress ossidativo cellulare causato dalle sostanze in esso presenti)
Altre possibili cause di cervicalgia o dolore cervicale di natura patologica risultano essere:
  • Artrosi cervicale
  • Colpo di frusta (tipico dei tamponamenti automobilistici)
  • Discopatie (disidratazione e degenerazione dei dischi intervertebrali o protrusioni/ernie discali)
  • Ipolordosi cervicale o rettilinizzazione della fisiologica curva lordotica cervicale
  • Ipercifosi dorsale
  • Iperlordosi lombare
  • Traumi locali pregressi
  • Disturbi del sistema stomatognatico (disordini dell’articolazione temporo-mandibolare o difetti dell’occlusione dentaria)
  • Osteofitosi (presenza di becchi ossei locali)
  • Attività sportive sovraccaricati (ad esempio il bodybuilding)
  • Micro-traumatismi locali (ad esempio in alcuni sport di contatto come la boxe o il rugby o in alcuni lavori usuranti come il muratore)
  • Spondiloartriti             
Solitamente in età avanzata sono più comuni i quadri eziologici da spondiloartriti, artrosi, osteofitosi, discopatie, mentre in età adolescenziale e giovanile gli episodi di infiammazione o dolore cervicale sono quasi sempre di origine muscolo-tensiva con presenza di contratture muscolari su collo e spalle ed anche di più semplice risoluzione.

INFIAMMAZIONE CERVICALE QUALI SONO I SINTOMI PRINCIPALI?

Indicando come sintomo di base un generico dolore al collo o dolore cervicale, in relazione alla diversa localizzazione e distribuzione della sintomatologia dolorosa e alla presenza o meno di altri sintomi associati, è possibile distinguere tre quadri clinici:
  • Cervicalgia pura: rappresenta il classico dolore cervicale localizzato nella regione centrale principalmente sulla nuca, sul collo o sulla parte alta della colonna vertebrale (spesso anche esteso alla zona dorsale inter-scapolare). In genere è di matrice muscolo-tensiva, causato quindi da forte tensione ed infiammazione muscolare o dalla presenza di contratture o trigger points attivi, soprattutto sui trapezi, sul muscolo splenio della testa e del collo, sul muscolo elevatore della scapola o sui muscoli paravertebrali cervico-dorsali.
 
INFIAMMAZIONE CERVICALE QUALI SONO I SINTOMI PRINCIPALI

  • Cervico – Brachialgia: come già affermato in precedenza, esso indica un quadro associato di dolore cervico-scapolare esteso agli arti superiori (solitamente un solo arto corrispondente al lato dove risulta maggiore l’infiammazione instauratasi) fino a raggiungere le estremità distali delle mani. Il dolore si accompagna quasi sempre a deficit di forza e a disturbi sensitivi di origine nervosa indicati con il termine generico di “parestesie”: essi comprendono sensazioni di formicolio (spesso riferito proprio come scosse), di intorpidimento o di variazione di temperatura dell’arto stesso. La presenza di tale sintomi di contorno è di solito causata da una compressione della radici nervose cervicali la quale può essere provocata da molteplici fattori come protrusioni ad ampio raggio o vere e proprie ernie discali espulse.
 
INFIAMMAZIONE CERVICALE QUALI SONO I SINTOMI PRINCIPALI
 
  • Cervico- Cefalia: in tale quadro clinico, il dolore cervicale di base si estende verso l’alto nella regione sotto-nucale ed è connesso a sintomi o disturbi neurologici sensitivi come mal di testanausea, vomitovertiginidisturbi del sonno,mancanza di lucidità, disturbi della deglutizione, disturbi visivi (i cosiddetti scotomi) e disturbi uditivi (come fischi nell’orecchio, detti nello specifico acufeni, o senso di ovattamento). I segni e sintomi appena descritti sono spesso così intensi ed invalidanti per il paziente da divenire il vero problema primario su cui agire, cercando di alleviarli od eliminarli completamente: il dolore al collo assume, così, un’importanza secondaria.
 
INFIAMMAZIONE CERVICALE QUALI SONO I SINTOMI PRINCIPALI
 
In tutte le sindromi appena descritte, la sensazione dolorosa conduce ad un irrigidimento del tratto cervicale responsabile di una limitata mobilità articolare del capo nei movimenti di flessione, estensione, inclinazione laterale e rotazione e di una sensazione di pesantezza della testa, in quanto i muscoli locali tendono a stancarsi facilmente.

VUOI RICONOSCERE UN INFIAMMAZIONE CERVICALE ATTRAVERSO 5 SEGNI o SINTOMI?

Ora, dopo aver visto in modo dettagliato cosa indica e soprattutto come si può manifestare un classico problema di infiammazione cervicale, ti starai sicuramente domandando “ma allora il dolore che sento al collo appena sveglio è sintomo di cervicale infiammata?; “i mal di testa ricorrenti che mi perseguitano possono dipendere da un’infiammazione alla cervicale?; e ancora “quelle scosse alla mano che non mi permettono neanche di avvitare una macchinetta del caffè o di aprire una bottiglia a volte, sono causati da un’infiammazione cervicale?”. Cercheremo di rispondere alle domande che ti starai sicuramente ponendo attraverso una breve lista di cinque segni o sintomi che, se riferiti, con alta probabilità indicano la presenza di un disturbo cervicale con possibile infiammazione in atto.
              
FAI ATTENZIONE! Questa lista ha solo scopo informativo. Non fare diagnosi fai da te, ma rivolgersi ad un medico o specialista qualora si riconoscano i sintomi.
 
cinque segni o sintomi per riconoscere un dolore o infiammazione cervicale:
 
  • N.1 – DOLORE: il dolore spesso genericamente rappresenta un segnale di allarme che qualcosa nel nostro corpo è cambiato e non va. La cosa importante è saperlo ascoltare e non sottovalutare. Nel caso descritto, spesso il dolore è maggiore al mattino, dopo l’assunzione di posture prolungate o dopo intense ore di lavoro al computer. Si manifesta, come già detto, dietro alla nuca e al collo, fino a scendere sulle spalle e scapole e può svelarsi anche a fine corsa dei movimenti del collo.
  • N.2 – RIGIDITA’ DEL COLLO: se al mattino ti svegli spesso con dolore, rigidità e difficoltà di movimento con collo e anche spalle, allora questo potrebbe indicare uno stato particolare di tensione muscolare locale che non permette il normale e fisiologico gioco articolare alle vertebre cervicali. Potresti avvertire, come sensazione associata, degli scricchiolii o scrosci articolari che impiegano anche diverse ore prima di andarsene nel corso della giornata.
  • N.3 – MAL DI TESTA/PESANTEZZA: chi non hai mai sofferto di mal di testa almeno una volta nella sua vita? Purtroppo è spesso molto invalidante, anche più del dolore stesso. In caso di infiammazione cervicale, si parla solitamente di cefalea muscolo-tensiva come tipologia di mal di testa associata, la quale si manifesta con maggiore intensità al mattino, dopo il risveglio: ma perché? Durante la notte spesso si assumono posizioni non adeguate o le condizioni del letto non sono le più idonee per la nostra cervicale (cuscini, materasso ecc…); inoltre, dormendo, si sta fermi per tempi prolungati e questo peggiora la condizione di rigidità articolare cervicale e del collo, con conseguente sviluppo di uno stato infiammatorio che si può trasmettere per motivi di contiguità anatomica anche alla nuca e alla fronte. Ecco quindi che al risveglio sono frequenti i mal di testa frontali o nucali, soprattutto in chi tende a dormire tante ore, se di solito invece non è abituato a farlo. Se la tensione muscolare è concentrata più su un lato, si possono verificare dei fenomeni di irritazione neuro-vascolare con senso di formicolio al volto e vampate di calore alla testa. Ovviamente il mal di testa può essere causato o con-causato anche da molteplici altri fattori come alterazioni ormonali, stress psicologico, bruxismo o alimentazione non bilanciata.
Muscoli sempre tesi, tendono a stancarsi più facilmente e questo provoca senso di pesantezza alla testa, come se fosse un peso da portare sulle spalle.
  • N.4 – FORMICOLII ALLE BRACCIA: ecco un altro sintomo spesso riferito da chi soffre di problematiche cervicali e su cui destare più attenzione perché, qualora presente, è indice, nella maggioranza dei casi, di una compressione delle radici nervose cervicali e sottointende, di conseguenza, una causa di infiammazione più seria rispetto alla semplice tensione muscolare.  Infatti, si presenta in genere in soggetti con quadri radiologici confermati di discopatia cervicale (protrusioni o ernie). Di solito il formicolio è maggiore di notte o al mattino, oppure quando si assumono determinate posizioni
  • N.5 – VERTIGINI/SBANDAMENTI: sulla correlazione tra vertigini e infiammazione cervicale, in realtà, i pareri sono ancora discordanti; ci sono studi che sembrano supportare tale ipotesi, ed altri che sembrano confutarla, avvalorando al contrario il maggiore coinvolgimento del sistema acustico – labirintico. Sicuramente quest’ultimo è molto spesso coinvolto in soggetti che lamentano vertigini: pensiamo ai problemi di otoliti, molto comuni ormai nella popolazione. Tuttavia, se è vero che il corpo umano è un sistema complesso ed integrato, allora non si può escludere il possibile interessamento cervicale in caso di vertigini e sbandamenti. Il motivo è presto spiegato ed è sempre da ricondurre alla rigidità articolare che si avverte in caso di infiammazione cervicale: lo stato di forte tensione muscolare locale genera infatti una diminuzione della vascolarizzazione di tali muscoli e quindi un’alterazione della micro-circolazione locale che può interessare anche il cervello, provocando la comparsa di tali sintomi. Questo plausibilmente potrebbe provocare anche disturbi alla vista (scotomi). In genere le vertigini si scatenano quando si guarda in basso o in alto e si torna nella posizione neutra iniziale, soprattutto se tali movimenti sono compiuti in modo brusco.
 
INFIAMMAZIONE CERVICALE COSA FARE

INFIAMMAZIONE CERVICALE COSA FARE?

Il prossimo passo da compiere è chiedersi “Ma cosa posso fare se scopro di soffrire di infiammazione cervicale”? Innanzitutto sarai felice di scoprire che puoi fare molte cose per alleviarla.
  
Intanto ti anticipiamo che la prima cosa da mettere in atto è la prevenzione del dolore: “prevenire è meglio che curare”! Per questo fai esercizio fisico, mantieni uno stile di vita attivo ed un’alimentazione sana e bilanciata, non fumare, evita situazioni stressanti, copriti in caso di temperature fredde.
E se l’infiammazione si è già fatta sentire con le sue prime avvisaglie, non preoccuparti: rivolgiti a personale qualificato (ortopedico, fisiatra, fisioterapista) per una prima valutazione del tuo disturbo; loro sapranno indagare la causa originaria del problema cervicale e soprattutto indirizzarti verso un percorso terapeutico adeguato per la sua risoluzione.
Questo potrà avvalersi di varie soluzioni: trattamenti medici, farmacologici, fisioterapici, coadiuvati spesso da rimedi naturali.
Il segreto, infatti, è fare in modo che l’infiammazione cervicale venga curata tempestivamente e non torni, evitando che i sintomi possono cronicizzare nel tempo.
Ma ricorda una cosa importante: le terapie fai da te sono da evitare assolutamente!
 
 
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